Nuova Biblioteca: la nostra idea per Palazzo Arese Jacini

Ridare vitalità agli spazi pubblici, riconquistare quella parte di cittadini ormai inevitabilmente attratta dagli spazi privati e commerciali è l’obiettivo di Passione Civica. Il progetto nel quale l’amministrazione si è impegnata, stanziando 1,5 milioni di euro nel Piano Triennale delle Opere per il 2019, per la realizzazione della nuova biblioteca può esserne volano. Le ipotesi emerse fino a questo momento non hanno trovato consenso unanime e definitivo.

L’Amministrazione Comunale ha proposto improbabili tunnel di collegamento tra l’attuale biblioteca “Vincenzo Pappalettera” e la RSA, che avrebbero previsto un ampliamento finale di soli 400 mq rispetto all’esistente. Dunque: poco spazio guadagnato, soluzione architettonica brutta, oltre a vincoli della Soprintendenza sul palazzo dell’attuale biblioteca tutti da verificare.

La lista Bosio ha invece proposto lo spostamento all’interno di Palazzo Arese Borromeo. Al di là del discorso politico l’intervento è complesso, comporta necessari approfondimenti tecnici su vincoli architettonici e carichi strutturali, oltre che sicuramente non economico.

Ecco allora la nostra proposta di Palazzo Arese Jacini: una struttura di impianto seicentesco in pieno centro storico che si  affaccia su Piazza Arese, una delle più belle piazze di Cesano, tuttora poco valorizzata. Oggi Palazzo Arese Jacini ospita, insieme ad alcuni uffici comunali, anche l’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda, dunque al contrario di Palazzo Arese Borromeo i problemi strutturali risultano già risolti per i consolidati interventi di ristrutturazione completati o in fase di completamento.

Il tema della rigenerazione urbana sostenibile ed il blocco al consumo di suolo è per noi questione prioritaria nelle politiche di sviluppo dei prossimi anni, non solo come materia rilevante nella pratica urbanistica, ma come  politica per uno sviluppo sostenibile della città, individuando aree da tramutare in servizi e luoghi di aggregazione favorendo una crescita culturale, come appunto la biblioteca.

Diventa quindi opportunità preziosa Palazzo Arese Jacini, con un’area a disposizione per uno studio di insediamento progettuale che supera abbondantemente i 1.200 mq  tra ala nord e ala sud. Non sarebbe quindi necessario costruire ulteriormente. Biblioteca come luogo culturale a tutto tondo che, immaginiamo, andrà incontro ad esigenze di ricerca, istruzione, eventi culturali, ma anche tempo libero, sfruttando il grande potenziale architettonico del palazzo e delle sue pertinenze. Il chiostro, il cortiletto esterno, l’area della cascata e dell’ex “kiosko” (non compreso nei 1200 metri quadri) oltre all’enorme spazio verde del Parco Arese ne ampliano le potenzialità soprattutto durante la bella stagione. Da non dimenticare inoltre l’effetto indotto che  una realtà del genere può creare in una piazza che non è mai riuscita finora a diventare appieno punto di riferimento per la vita socio-aggregativa cittadina..

Le realizzazioni  virtuose nei comuni vicini, da cui prendere esempio, sono numerose: le biblioteche di Meda o Paderno sono veramente un centro civico, un ibrido tra biblioteca, videoteca, mediateca, caffetteria, centro di formazione e, in tutto ciò, il bibliotecario riveste il ruolo di animatore culturale, cercando di vivificare le risorse della comunità. La biblioteca non è più un luogo buio, silenzioso e polveroso adatto solo a dotti e studiosi, ma un luogo dove giovani, famiglie, bambini e anziani vanno anche per incontrarsi e per vivere il territorio. Tutto negli spazi della biblioteca deve trasmettere il messaggio che ci possono essere luoghi pubblici ricchi di stimoli, piacevoli e della socialità.

A marzo abbiamo proposto di istituire una Commissione Speciale per elaborare collegialmente un progetto in tempi certi e rapidi. Richiesta respinta, ma diventata sprone per un percorso di commissioni ad hoc che, come a suo tempo preventivato e  segnalato, si stanno rivelando andare a rilento nonostante le buone intenzioni dei promotori e dei partecipanti.

 

Nel Consiglio Comunale di giovedì 26 luglio si è discusso circa la proposta di spesa del famoso tesoretto di un milione e mezzo, nel quale è prevista una spesa di 50mila euro per uno studio di fattibilità per il progetto della nuova biblioteca. Ma di fatto, senza progetto su dove realizzarla. Ci ha sorpreso questa scelta di impegnare molti denari per pagare un team di esperti biblioteconomi per un progetto ancora non chiaro e definito, che necessiterà di altri passaggi in diverse commissioni consiliari, come già previsto  da Passione Civica durante l’ultima Commissione Servizi alla Persona svoltasi pubblicamente e che già ha visto l’intervento di un esperto in biblioteconomia. Data la carenza di idee su come impegnare efficacemente quei soldi, abbiamo avanzato quindi la nostra proposta di Palazzo Arese Jacini, sollecitando e rimandando alle  prossime commissioni l’approfondimento del tema.

In estrema sintesi, non esiste progetto, 50.000 € pubblici andranno spesi solo per capire come procedere, dato che per ammissione del Dirigente nell’ultimo consiglio comunale questa spesa è propedeutica ai futuri studi su dove insediare la nuova biblioteca. Ben sappiamo tuttavia che le opportunità territoriali sono pressochè insesistenti se si vuole mantenere quanto promesso sul consumo di suolo.

Ecco dunque un percorso sempre più accidentato per l’Amministrazione Comunale, forse figlio di impegni presi in campagna elettorale per segnalare un interesse rivolto alle esigenze della cittadinanza di avere un luogo di aggregazione e sviluppo culturale ma senza avere già in mente cosa significhi una moderna biblioteca e dove poterla insediare.

Pensiamo se alla fine del percorso che stanno tortuosamente portando avanti ci si accorgesse che si vuole una biblioteca che non è inseribile in nessuna struttura pubblica in paese. Si opterà per nuovo consumo di suolo pubblico? E dove?

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