Bonifica da diossina per la tratta B2 della Pedemontana: precisazioni su alcune dichiarazioni apparse sulla stampa

27 Agosto 2024by Gabriele Vergani0

In qualità di membri attivi nelle comunità locali di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Barlassina, Bovisio Masciago, nonché di richiedenti e partecipanti a pieno titolo al “Tavolo Permanente sui lavori di bonifica da diossina” costituito tra Autostrada Pedemontana e diversi soggetti istituzionali, riteniamo doveroso ai fini di una corretta informazione pubblica fornire alcune precisazioni rispetto alla bonifica delle terre ancora contaminate dalla diossina TCDD del disastro industriale ICMESA del 1976, finalizzata alla realizzazione della tratta B2 dell’autostrada Pedemontana Lombarda. Lo facciamo prendendo la distanza dalle dichiarazioni riportate nell’articolo pubblicato dal quotidiano “Repubblica” del 12/08/2024, nello specifico “l’intervista al geologo della Bicocca” in taglio basso a pagina 5 cronaca locale di Milano.

In particolare evidenziamo che le informazioni ivi riportate e attribuite “all’esperto geologo, docente della Bicocca e presidente di WWF Lombardia”, nonché “da ottobre 2023 supervisore delle operazioni tecniche di bonifica [] dopo essere stato per anni consulente dei Comuni interessati dalla diossina, ricalcano con estrema aderenza quelle rilasciate da Soc. Pedemontana stessa nell’ambito dei propri canali di comunicazione, senza peraltro aggiungere alcun elemento di approfondimento specialistico o di valutazione critica dei dati forniti.

L’intervistato, illustrando con approccio semplificativo una bonifica senza alcun rischio, come peraltro tipico della esposizione della soc. Autostrada Pedemontana Lombarda, sorvola su una serie di criticità da noi sottolineate nell’incontro del Tavolo Permanente sui lavori di bonifica da diossina del 9-7-2024 e che necessitano di opportuni approfondimenti.

Nell’incipit dell’intervista il geologo esprime un giudizio decisamente ottimistico sulla non pericolosità della bonifica, giudizio che contrasta con quanto riportato più avanti, in particolare riferendosi a “modalità di intervento sperimentali” e all’ammissione che “Ora è la prima volta che si effettua una bonifica di questo genere su un’area così vasta per un contaminante così pericoloso.”

Non vi sarebbero inoltre basi e titolo per affermare di aver “ottenuto che le operazioni avverranno senza emissioni di polveri e dispersioni di diossine”, circostanza evidentemente impossibile da accertare a priori, e che potrà essere verificata puntualmente solo in fase di esecuzione.

Su questo punto la nostra posizione non vuole essere di allarmismo, ma di fondata preoccupazione sia per i rischi oggettivi che può comportare la movimentazione di terre contaminate dalla diossina TCDD, sia per alcuni elementi procedurali della gestione del rischio non ancora esplicitati dai soggetti promotori dell’opera.

Non pochi e non secondari rimangono gli aspetti da chiarire: al superamento di quali valori di soglia e dopo quanto, e da quali tra i soggetti istituzionali coinvolti e responsabili verrebbe disposta la sospensione delle operazioni in caso di rischio dispersione polveri contaminate; in capo a chi ricadrebbe la responsabilità della caratterizzazione di dettaglio delle terre, della loro classificazione ai fini del corretto smaltimento e della determinazione della quantità reale del materiale contaminato; chi e come garantirebbe la tracciabilità e la vigilanza sul trasporto delle terre di scavo con la sua effettiva destinazione finale; rimangono inoltre ancora non note la quantificazione dei tagli di alberi, la gestione e la localizzazione delle connesse compensazioni forestali, le modalità di salvaguardia della fauna, sia durante il cantiere che nel post operam.

Rispetto alla forma delle dichiarazioni rilasciate dal delegato WWF Lombardia sarebbe opportuno, per trasparenza, chiarire in quale dei numerosi ruoli sopra citati egli interviene: se professionali e/o accademici, considerato che lo stesso NON risulta avere nessuna delega di rappresentanza dai gruppi ambientalisti del territorio impegnati da anni sul tema Pedemontana, firmatari del presente comunicato.

Anche rispetto alla citata qualifica di “supervisore”, è punto fermo che le competenze di controllo e verifica in merito alla bonifica sono puntualmente definite dalla normativa vigente in capo ad ARPA e per gli aspetti formativi e di sicurezza dei cantieri ad ATS, organismi già coinvolti nel procedimento in corso, con referenti ultimi Regione Lombardia e Provincia di MB.

Attribuire, come riportato nell’intervista in questione, la garanzia della bontà delle operazioni di bonifica alla presenza del WWF, per tramite del delegato lombardo che ci risulta essersi auto-proposto nel ruolo di supervisore attribuendosi una presunta rappresentatività dei gruppi ambientalisti, non riscontrata dagli stessi e anzi qui pubblicamente disconosciuta, per quanto ci riguarda, appare un sillogismo oltre che poco realistico, anche poco rispettoso dei ruoli dei diversi attori istituzionali e locali coinvolti e in definitiva fuorviante per l’opinione pubblica. Su questo aspetto quindi ci riserviamo di effettuare le opportune interlocuzioni e approfondimenti con gli enti preposti.

Come coordinamento di gruppi ambientalisti e liste civiche dei territori che saranno attraversati e segnati dal passaggio della tratta B2 di Pedemontana ci DISSOCIAMO fermamente da un tale modo di agire solitario e consociativo, sintetizzato emblematicamente nell’ultima dichiarazione riportata nell’articolo citato, che denota un atteggiamento inspiegabilmente disfattista nei confronti delle richieste degli stakeholders locali e che appare più funzionale agli interessi di Pedemontana rispetto a quelli delle comunità coinvolte: esso NON rappresenta il nostro giudizio negativo sull’impattante infrastruttura autostradale e sminuisce la nostra azione di vigilanza attiva sulle operazioni di bonifica da diossina, puntuale nell’informare nell’interesse delle comunità locali.

Siamo consci del nostro delicato ruolo, che non è quello di proporre un racconto edulcorato della bonifica e dell’autostrada Pedemontana, che continuiamo a ritenere inutile e dannosa nonché contro corrente rispetto a piani di rigenerazione del territorio, sempre più necessaria a fronte dei gravi cambiamenti climatici in corso.

Auspichiamo che gli aspetti di criticità sollevati trovino le dovute chiarificazioni da parte dei soggetti preposti e dalle realtà citate nell’articolo in questione.

I gruppi ambientalisti e le liste civiche della tratta B2 di Pedemontana
Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda
Legambiente – Circolo “Laura Conti” – Seveso
Seveso Futura
Passione Civica per Cesano Maderno
Altra Bovisio Masciago
Comitato Ambiente per Bovisio Masciago
Cittadini per Lentate

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