Manola Ranzato, La Mano.
Anni 48
Le origini
Sono nata e cresciuta in un quartiere popolare di Sesto San Giovanni, sobborgo industriale alle porte di Milano.
Negli ottanta e novanta, quando ero adolescente e poco più, il mio non era un quartiere facile ma io l’ho sempre amato perché vi trovavo umanità, verità e amicizie, alcune delle quali sono sopravvissuti alla “tirannia” del tempo.
Sono sempre stata una persona creativa perché con essa potevo esprimermi e grazie ad essa ho capito che quelle che pensavo essere le mie fragilità, erano in realtà le mie caratteristiche più speciali.
Dopo la maturità scientifica, ho svolto un corso di design per la moda, ed ho lavorato nella “azienda “ di famiglia di accessori per le scarpe. In seguito ho lavorato come dipendente di una grande azienda che mi ha lasciato due cose importantissime: la prima, la certezza che sono nata per lavorare autonomamente, la seconda, l’amore…. Ho conosciuto un cesanese doc e dopo qualche anno l’ho sposato e sono approdata a Cesano Maderno al Villaggio Snia, dove ho ritrovato un quartiere simile alle mie origini.
Qui ho messo le mie radici, mi sono realizzata come moglie, madre di due splendidi figli e come piccola imprenditrice nel mondo del “senza glutine“ e del benessere in generale.
Lavorare in questo ambito mi ha permesso di conoscere e vivere sulla mia pelle le tematiche della diversità e dell’inclusione.
Eh sì, perché basta avere una “esigenza alimentare“ per essere sempre considerato diverso.
Perché mi candido?
Mi candido con passione civica perché condivido l’interesse per l’area del benessere, nella quale sono certa di poter contribuire con la mia esperienza, le mie attitudini e le mie competenze.
Penso che il benessere passi per la salute fisica e psicologica, e lavorando sui temi dell’inclusione e della diversità si può migliorare il benessere personale e della comunità.
L’accettazione delle caratteristiche proprie e degli altri è la via per una vita sana e serena.